
C’è un modo elegante di concepire il dessert, come un panno leggero di seta che si appoggia appena ad impreziosire il lusso di un buon pasto. Non serve ricorrere a preparazioni sofisticate per ottenere il massimo effetto. Basta scegliere ingredienti di primissima qualità, avere idee chiare e cura per ogni dettaglio, lavorare con passione. È ciò che fa il Gelatario, in particolare per il suo gusto Nocciola, adatto a ogni stagione: chi ha detto che il gelato vada bene solo d’estate?
Non ne ho trovati di simili non solo a Roma, ma in ogni luogo in cui sono stato.
La Nocciola del Gelatario è perfetta. Cremosa, intensa, consistente, produce effetti sinestesici e onirici, con il suo equilibrio tra grassi e zuccheri che si abbracciano confondendosi tra loro, come il colore sfumato di terra e bosco al tramonto. La Nocciola del Gelatario dovrebbe essere dichiarata patrimonio dell’Unesco, perché produce gioia, stimola benessere, gratifica l’anima e la induce a sentimenti migliori. Cancella i pensieri foschi e apre orizzonti positivi. Al primissimo contatto con le papille gustative, apre il canale diretto con il tronco encefalico: la scarica endorfinica si avverte alla base del cranio e poi in tutto il corpo, con lunghi brividi sulla schiena. L’ippocampo risponde alla bocca, con il suo bagaglio di sensi e memorie ancestrali. Si viaggia nel tempo e nello spazio, verso distese di coltivi in Piemonte, percorse da brezze autunnali, tra colli, castelli e vitigni. Andiamo, basta davvero poco. Adesso la consegnano addirittura a casa.
Il Gelatario, Via Tuscolana, 325, Roma