
“Non possiamo ripartire ogni volta da zero. Non possiamo ripetere gli stessi errori. Certo è che, se ci incamminassimo tutti sulla strada di Iqbal, questa nostra terra sarebbe un luogo migliore. Io, intanto, comincio da me”.
Iqbal Masih era un ragazzo. È morto ammazzato, nel giorno di Pasqua del 1995, mentre era in bicicletta con i suoi cugini. Aveva dodici anni. Nel poco tempo che ha avuto a disposizione in questa vita, è riuscito a salvare migliaia di ragazzi come lui, tenuti in schiavitù nel suo paese per lavorare clandestinamente in fabbriche di tappeti, fornaci, filande, officine. Iqbal Masih, schiavo dall’età di 4 anni e poi studente, sindacalista, attivista, è stato precoce in tutto, compresa la sua morte. “Ma uno come Iqbal non è morto. Quelli come lui non muoiono mai. Se vogliamo che qualcosa cambi per il nostro futuro da qualche parte dobbiamo cominciare. E io comincio dall’unica cosa che ho per certo. Cioè me. Io comincio da me”.
Questo dice di lui Maya, la ragazzina protagonista di questo fantastico romanzo. E questo fa Catia Proietti, che lo ha scritto, con la delicatezza e la profondità di sempre. Comincia da sé, Catia, da quello che sa fare così bene, versare sulla carta la poesia dei suoi personaggi, che ci legano e ci portano via, sulla luna della nostra adolescenza inquieta e lontana, per ricondurci poi sulla terra, tra le contraddizioni feroci della città rumorosa, dove l’azzurro si perde tra i cornicioni dei palazzi grigi e scrostati e la vita di un ragazzo può essere dura, non molto diversa da quella di Iqbal. E il libro compie, pagina dopo pagina, quel miracolo che ognuno di noi attende, in cuor suo, ogni giorno: colma l’anima di calda emozione, voglia di vivere, desiderio di giustizia e di lotta, per dare senso al tempo che ci è toccato. È un libro stupendo, forse l’ho già detto, ma non importa. Lo ripeto. Uno di quelli che vorresti non finissero mai perché, appena volti l’ultima pagina, Maya e sua madre Irene, il cucciolo Mollica, Emma, Samir e la prof. Mercuri già ti mancano terribilmente. E ti mancano perché sono le foto perfette della tua stessa vita a quell’età, che Catia Proietti ha ripescato con un gioco di magia nel cassettone dei ricordi che hai custodito gelosamente in tutti questi anni.
Sulla strada di Iqbal, Catia Proietti, Albero delle matite, 2020