Perché questa smania di scrivere di libri? Non basta leggerli? No, non basta, non per tutti i libri, almeno. Alcuni, come questo, riempiono le ore del profumo della salvia calpestata dai cavalli, del sudore misto a polvere rossa che si appiccica alla pelle, della carne di cervo rosolata su un fuoco da campo; alcuni, come questo, sanno colmare il silenzio di una casa di città con gli scricchiolii sinistri di carri in movimento, i muggiti di buoi soggiogati alla fatica del viaggio, il rombo di milioni di bisonti in corsa libera per le pianure infinite.
Non puoi non scriverne perché questi libri non vuoi che finiscano mai e l’unico modo per farli vivere per sempre nella tua memoria è lasciarne traccia sulla carta, poterne parlare, raccontarli e farli leggere ancora.
Pensi al piccolo Toddie ucciso da un serpente, o al viscido Mack, sempre in lotta con una coscienza troppo debole per imporsi, ma non abbastanza per risparmiarci i suoi sensi di colpa; pensi alla giovane Mercy e all’instancabile Brownie dallo sguardo puro, che sembra il ritratto di tuo figlio; pensi all’indomabile Rebecca, dalle braccia forti e dagli occhi gentili, in grado di accogliere e confortare l’intera umanità senza un sussulto. E soprattutto pensi a Lije Evans e Dick Summers, che immagini con i tratti icastici di Richard Widmark e Robert Mitchum, paradigmi del viaggio di ogni umano alla conquista di un nuovo mondo, attraverso la conquista di un nuovo sé.
Pensi a tutto questo e senti di essere in viaggio anche tu, dal tuo Missouri a un Oregon che è lontano, oltre gole e montagne, oltre gli indiani e i lupi grigi, in quel west verso cui ogni giorno, quando ti svegli, desideri con tutto te stesso arrivare, per piantare la tua capanna di tronchi e fermarti, una volta per tutte, a seminare e attendere finalmente un buon raccolto.
Guthrie non ha nulla da invidiare ai più grandi narratori della storia; i due tempi del viaggio, nello spazio e nella profondità dell’anima dei protagonisti, si fondono insieme, stretti l’uno all’altro dal vento della prateria americana. I fuochi che rischiarano le notti stellate impregnano di fumo scuro ogni pagina e anneriscono le mani, mentre leggi. Al mattino hai voglia di scendere al fiume, per lavarti nella corrente, mentre un cervo si ferma per un istante a osservarti intimidito.
Il sentiero del West, Alfred Bertram Guthrie, Mattioli 1885
